I segreti dello champagne

Le cantine di champagne non sono semplicemente luoghi di produzione, ma veri e propri templi del vino. Molte Maison storiche si trovano nel cuore della regione dello Champagne, situata nel nord-est della Francia. È qui che, grazie a condizioni climatiche e geologiche ideali, viene prodotto il vino che ha reso questa zona famosa in tutto il mondo.

Visitare una di queste cantine offre un’opportunità unica per scoprire i metodi di produzione e le tradizioni che si tramandano da secoli. Ogni Maison ha la sua storia, e molte di esse sono a conduzione familiare da generazioni. I tour guidati conducono gli ospiti attraverso i suggestivi vigneti, dove crescono le tre varietà di uve principali: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. Queste uve, raccolte a mano e selezionate con cura, sono alla base della produzione di un vino la cui produzione segue rigidi regolamenti e tecniche che lo distinguono da tutti gli altri. Il processo di vinificazione, noto come “méthode champenoise”, è infatti un procedimento lungo e complesso che prevede una seconda fermentazione in bottiglia. Durante questa fase, si sviluppano le bollicine caratteristiche dello champagne, e il vino acquista il suo inconfondibile sapore.

Le cantine scavate nel gesso, spesso risalenti a secoli fa, creano l’ambiente ideale per la maturazione del vino. Qui, al riparo dalla luce e a temperature costanti, le bottiglie riposano per anni, affinando il gusto e sviluppando aromi complessi.

Partecipare a una degustazione di champagne all’interno di una delle Maison è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Gli esperti sommelier accompagnano gli ospiti in un percorso di scoperta, spiegando le caratteristiche di ogni cuvée, dalla più giovane a quella millesimata, prodotta in annate particolarmente favorevoli. Durante la degustazione si impara a riconoscere le note aromatiche che variano dal fruttato al tostato, dall’agrumato alle spezie. Il perlage, ovvero la finezza delle bollicine, è un indicatore di qualità: più sono sottili e persistenti, più lo champagne è pregiato. Ogni sorso racconta una storia, una combinazione perfetta tra uve, territorio e maestria.

Lo champagne è molto più di un semplice vino: è un simbolo di lusso, di successo e di celebrazione. Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando i monaci della regione iniziarono a sperimentare la fermentazione in bottiglia, senza sapere che avrebbero dato vita a uno dei vini più apprezzati al mondo. Oggi il marchio è protetto da rigide norme che ne garantiscono la qualità e l’autenticità.

Ogni anno, milioni di viaggiatori visitano la regione dello Champagne per vivere in prima persona questa esperienza unica. Oltre a un tour delle cantine e a una degustazione delle diverse varietà, si può passeggiare tra i vigneti, esplorare i pittoreschi villaggi e scoprire la storia di questo territorio che ha fatto dello champagne il suo fiore all’occhiello.

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Un viaggio tra i “caruggi” della Liguria

I “caruggi” sono l’anima dei borghi liguri. Questi stretti vicoli, fiancheggiati da alte case color pastello, risalgono a epoche medievali e testimoniano il glorioso passato delle città liguri, in particolare Genova, una delle Repubbliche Marinare. Camminando lungo queste stradine tortuose, è facile immaginare i mercanti e i marinai che, secoli fa, si muovevano tra le botteghe e i porti affollati, contribuendo a rendere la Liguria un crocevia di commerci e culture.

Le case alte e strette, spesso decorate con persiane verdi, sono tipiche dell’architettura locale e, grazie alla loro altezza, offrono ombra e frescura anche durante le calde giornate estive. Ma ciò che rende davvero speciale una passeggiata tra i “caruggi” non è solo l’architettura, ma il profumo inconfondibile del cibo che esce dalle finestre aperte e dalle piccole trattorie, dove il protagonista è quasi sempre il pesto.

Il pesto alla genovese è una salsa che racchiude tutta l’essenza della Liguria: semplice, fresca e ricca di sapore. Preparato con basilico, aglio, pinoli, olio extravergine di oliva, parmigiano e pecorino, porta con sé una lunga tradizione e viene tramandato di generazione in generazione. Il basilico utilizzato, coltivato sulle terrazze che si affacciano sul mare, conferisce al pesto il suo caratteristico aroma fresco e pungente.

In Liguria, il pesto non è solo un condimento per la pasta, ma una vera e propria istituzione culinaria. I locali lo servono spesso con trofie, trenette o le più tipiche trofiette, piccole e arricciate, fatte a mano. Ma se davvero volete vivere un’esperienza autentica, molte località liguri offrono la possibilità di imparare a prepararlo con le vostre mani.

Partecipare a un laboratorio di preparazione del pesto è un’attività divertente e istruttiva, adatta a tutte le età. In molte città della Liguria, soprattutto nelle zone più turistiche come Genova o le Cinque Terre, le scuole di cucina e i ristoranti locali organizzano workshop dove i partecipanti possono scoprire tutti i segreti di questa celebre salsa.

Il momento più atteso è senz’altro la preparazione del pesto nel tradizionale mortaio di marmo, utilizzando il pestello in legno. Questa tecnica antica permette di rilasciare gradualmente gli oli essenziali delle foglie di basilico, mantenendo intatti i sapori e l’aroma fresco degli ingredienti. Mentre pestare le foglie diventa quasi una forma d’arte, ogni partecipante ha la possibilità di creare la propria versione del pesto, che poi potrà gustare insieme alla pasta fresca appena preparata.

Passeggiare per i “caruggi” della Liguria, con il profumo del basilico e dell’aglio che si mescola a quello del mare, non è solo una semplice passeggiata turistica, ma un viaggio che coinvolge tutti i sensi. L’aspetto visivo delle stradine pittoresche, il tatto del mortaio, il profumo del pesto fresco e, infine, il gusto unico di questa salsa, creano un’esperienza indimenticabile.

Oltre a imparare a preparare il pesto, molti corsi includono anche la degustazione di vini locali, come il Vermentino o il Pigato, e altri prodotti tipici come la focaccia, completando così un’immersione totale nella cultura enogastronomica ligure.

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I ristoranti stellati di Monaco

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Monaco ospita, infatti, diversi ristoranti che hanno ricevuto la prestigiosa stella Michelin, li conoscete tutti? Scopriamoli insieme. 

Le Louis XV – Alain Ducasse à l’Hôtel de Paris

Con tre stelle Michelin, Le Louis XV – Alain Ducasse è ospitato nell’iconico Hôtel de Paris. La cucina di Emmanuel Pilon, fedele braccio destro di Ducasse, mette in risalto prodotti, sapori e colori del territorio nel pieno rispetto dello stile caratteristico dello chef di fama internazionale, tra i più celebrati al mondo. 

Pavyllon Monte-Carlo, un restaurant de Yannick Alléno

Foto di: Hôtel Hermitage Monte-Carlo

La cucina gourmet di Yannick Alleno è approdata all’Hôtel Hermitage Monte-Carlo. Il ristorante con una stella affaccia direttamente sul mare della Costa Azzurra. Una grande attenzione per le materie prime e per la stagionalità unita a tecniche moderne e innovazione è ciò che contraddistingue lo stile dello chef francese. 

Blue Bay Marcel Ravin

Nel suo ristorante due stelle lo chef Marcel Ravin, originario della Martinica, coniuga con creatività i sapori delle Antille con quelli del Mediterraneo. Inserito nella splendida cornice del Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, il ristorante vi conquisterà per la terrazza vista mare e la cucina innovativa.

Yoshi

Il ristorante dello chef Takeo Yamazaki, situato nell’ Hôtel Métropole Monte-Carlo, si distingue per i piatti raffinati e gustosi, il risultato di una cucina giapponese d’eccezione premiata con una stella Michelin. Gli arredi ricordano un giardino giapponese e contribuiscono a creare un’atmosfera zen. 

Les Ambassadeurs by Christophe Cussac

Foto di: Hotel Métropole Monte-Carlo

All’interno dell’Hotel Métropole Monte-Carlo, un palazzo in stile Belle Époque da poco rinnovato dall’architetto e interior designer Jacques Garcia, si trova Les Abbassadeurs, ristorante due stelle sotto la guida dello chef Christophe Cussac. L’ispirazione è l’alta cucina francese, con influenze mediterranee e un’attenzione per le materie prime di alta qualità. Rimarrete incantanti dalla cucina a vista e dal leggendario carrello del pane e dei dolci. 

La Table d’Antonio Salvatore au Rampoldi

Un altro indirizzo da non perdere è l’unico esempio di cucina italiana stellata a Monaco: La Table d’Antonio Salvatore au Rampoldi, una stella Michelin. La creatività gastronomica dello chef si traduce in sapori unici, influenzati dall’Italia meridionale e dalla Francia, e si fonde con il fascino visivo dei piatti proposti e dello spazio art déco. Nella cucina di Antonio Salvatore trovano grande spazio l’immaginazione, l’estro artistico e i prodotti locali e biologici. 

Le Grill

All’ottavo piano dell’Hôtel de Paris Monte-Carlo, Le Grill, premiato con una stella Michelin, vi conquisterà con la sua vista mozzafiato sul mare e sulla città – nelle belle giornate il tetto si apre completamente per un pranzo al sole o una cena sotto le stelle! La cucina delicata ed elegante degli chef Dominique Lory e Patrick Laine cerca di unire tradizione e modernità, in un elogio dei prodotti locali e delle grigliate che hanno fatto la storia del ristorante.

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I tartufi delle Langhe e del Monferrato

Il tartufo non è di certo un ingrediente comune, disponibile in abbondanza o a buon mercato: gli esemplari spontanei sono infatti molto rari e impiegano anni e anni per crescere. Sono necessari terreni specifici, caratterizzati da una particolare umidità e dalla presenza di calcio, una ricca vegetazione e molta pazienza per veder spuntare i tanto bramati e preziosi prodotti della terra.

In Italia, le zone più ricche di tartufi sono i boschi delle Langhe e del Monferrato, dove è possibile partecipare a esperienze di caccia al tartufo, fra percorsi e sentieri poco battuti, lasciarsi incantare dalle storie e dalle leggende sul prodotto e anche degustare ottimi piatti a base di tartufo in abbinamento a pregiati vini locali. Il tutto soggiornando presso eleganti hotel di charme o in graziose dimore storiche immerse nella natura e circondate da parchi secolari.

Forse la regione italiana più nota per la produzione e la commercializzazione di tartufi, il Piemonte ne custodisce infatti diverse tipologie, dal rinomatissimo bianco d’Alba al nero pregiato, passando per molte altre varietà, come lo scorzone, l’uncinato, il moscato e il brumale, meno preziosi ma altrettanto invitanti. 

Il tartufo bianco d’Alba si raccoglie a partire dalla prima metà di settembre nelle Langhe e nel Monferrato, ed è il più apprezzato dagli intenditori grazie al suo profumo aromatico e al suo sapore inconfondibile. È caratterizzato da una forma irregolare, da una consistenza liscia e vellutata al tatto, da una colorazione crema tendente all’ocra pallido all’esterno e da una tonalità di giallo grigiastro nella parte interna. 

È il protagonista della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – che quest’anno si terrà dal 12 ottobre all’8 dicembre – una delle principali vetrine dell’alta gastronomia e delle eccellenze italiane. Cuore della Fiera è il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, il luogo ideale per avvicinarsi al tema e per acquistare i tartufi dei territori di Langhe, Monferrato e Roero; ampio spazio viene dedicato anche ai cooking show tenuti da grandi chef della cucina locale e internazionale, che vi permetteranno di scoprire i loro segreti e di assaggiare le loro creazioni, rigorosamente abbinate a questo prezioso prodotto.

Non mancheranno esperienze, degustazioni di vini, workshop di analisi sensoriale del tartufo, incontri e dibattiti con illustri ospiti. 

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Tutto il meglio del Principato di Monaco

La cucina gourmet

Uno dei punti di forza di Monaco sono i suoi ristoranti stellati: dal celebre tre stelle Louis XV – Alain Ducasse à l’Hôtel de Paris, con una cucina ispirata alla Riviera, che mette in risalto prodotti, sapori e colori del territorio, al giapponese Yoshi, una stella Michelin, che sorge all’interno dell’Hôtel Métropole Monte-Carlo e che si distingue per le sue atmosfere zen e per i piatti gustosi e ricercati, passando per il due stelle Blue Bay, dove lo Chef Marcel Ravin, originario dei Caraibi, coniuga i sapori delle Antille con quelli del Mediterraneo. E non solo: i ristoranti stellati nel Principato sono ben 12.

 

Shopping nelle boutique di haute couture

Monaco è senza dubbio anche una capitale internazionale del lusso, e questo aspetto si ritrova nelle sue boutique e nei suoi negozi di alta moda, dai grandi marchi di abbigliamento e degli accessori a quelli della gioielleria e della profumeria: nel nuovo quartiere di One Monte-Carlo, ad esempio, potrete passeggiare fra 24 boutique di grandi firme internazionali, come Chanel, Lanvin, Louis Vuitton, Balenciaga, Fendi, Prada, Céline, Saint Laurent, Cartier e molti altri. E che ne direste di un po’ di shopping nella Harrods monegasca? La storia del Metropole inizia nel 1980 dall’incontro fra il viaggiatore libanese Nabil Boustany e il Principato di Monaco, di cui si innamora, immaginando di realizzare qui un complesso sorprendente, in piena Monte-Carlo: nel 1988 viene inaugurato il Metropole Shopping Monte-Carlo, un luogo magico sia per la bellezza dei suoi arredi e della sua architettura che per i tesori che custodisce. Oggi ospita infatti 80 boutique e 6 ristoranti, spaziando dall’abbigliamento agli accessori, dal food alla gioielleria, dall’orologeria al beauty.

Relax a cinque stelle

E dopo una giornata di esplorazione della città, perché non rilassarsi in una fra le migliori Spa? Al primo piano della Tour Odéon sorge l’Odéon Spa, uno spazio a cinque stelle di 1.800 mq, dove si trovano una straordinaria piscina con hammam, sauna e vasca idromassaggio, e dove poter indugiare in trattamenti elaborati da una solida équipe di professionisti; al settimo piano del Fairmont Monte-Carlo, invece, potrete provare la Vallée Spa Cosmos, che offre un vero e proprio viaggio fra l’energia del cosmo e il flusso del mare, dove ogni dettaglio è pensato per permettere all’ospite di abbandonarsi completamente al relax. Negli spazi dell’Hôtel Métropole Monte-Carlo, infine, la Spa Métropole by Givenchy è un lussuoso angolo di paradiso dedicato alla bellezza e al benessere, dove dimenticarsi dello scorrere del tempo e assaporare la vera essenza della Monaco più slow. 

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