Un breve viaggio nelle Langhe e nel Monferrato

Giorni 1 e 2: Alta Langa della Bormida-Cortemilia (95 km)

Dopo essere giunti nelle Langhe in mattinata, potrete iniziare l’itinerario.

Nella prima mezza giornata e durante il secondo giorno partirete da Cortemilia per arrivare a Bergolo.

A Cortemillia, la “Capitale della nocciola”, potrete assaggiare dei tipici prodotti alla nocciola o degustare dell’ottimo vino. Quest’area è divisa da un fiume in due frazioni: San Michele e San Pantaleo. Nella prima potrete ammirare un convento francescano del Duecento, che presenta degli splendidi affreschi al suo interno. Mentre nella seconda si trova la Chiesa romanica dell’XI secolo Pieve di Santa Maria, dove, secondo la tradizione, avrebbe soggiornato anche San Francesco. Ora vi aspetta un belvedere mozzafiato: Monteoliveto. Raggiungete la vetta e soffermatevi a osservare Cortemilia e le sue vallate dall’alto, magari al momento del tramonto.

Il secondo giorno arrivate a Gottasecca, uno dei templi del “balon”, un gioco simile al tennis tipico di queste zone. Poco fuori dal centro abitato, potrete immergervi nel silenzio dei boschi e andare a caccia di pregiati tartufi locali. Tornando verso Cortemilia, si trova Prunetto: lasciatevi meravigliare dal suo maestoso castello posto al di sopra di un’imponente rocca a strapiombo sulla natura.

Ora è il momento di uno dei borghi più famosi della Valle Bormida: Bergolo. Questo minuscolo e suggestivo borgo offre una vista splendida sulle valli e presenta una peculiarità. Si chiama infatti “Il paese di pietra”, per il materiale con cui sono costruiti tutti i suoi edifici.

Giorno 3: Monferrato, i suoi parchi, percorso ad anello

Con la vostra auto o con un trasferimento potrete raggiungere il Monferrato e spostarvi fra i suoi diversi luoghi di interesse. Immergetevi in percorsi naturalistici, tra fitte foreste e distese di boschi che si tingono dei colori dell’autunno, camminando nel silenzio più assoluto. 

La prima tappa è Azzano, un piccolo borgo affacciato sul fiume Tanaro, meta perfetta per osservare Asti da un punto panoramico d’eccezione.

Proseguiamo verso Rocca d’Arazzo. Qui incontrerete, oltre ai boschi in cui si nascondono i tartufi, e Pieve di Santo Stefano e Santa Libera, un edificio sacro risalente all’XI secolo, posto sopra un’altura che spicca sul paesaggio sottostante. Recatevi poi a Rocchetta Tanaro, dove si trova un parco protetto di 120 ettari istituito nel 1980. All’interno del parco vivono 40 specie di uccelli, e troviamo, tra la sua distesa di verde, roveri, farnie e un faggio dell’età di 200 anni e 25 metri di altezza, riconosciuto come albero monumentale dalla Regione Piemonte. 

L’ultima tappa è Vinchio. Qui, al confine con Vaglio Serra, scoprirete uno dei cru più pregiati della Barbera d’Asti, dalla struttura e dai profumi unici. Una volta conclusa l’escursione tra le Langhe e il Monferrato, potrete prepararvi per rientrare a casa.

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Un long break sulla costa orientale della Sicilia

Giorno 1: Catania 

Arrivando in mattinata, potrete trascorrere la prima mezza giornata a Catania. L’itinerario inizia da Piazza Duomo, dove si trova la Cattedrale di S. Agata, la Santa patrona della città. La chiesa presenta diversi stili: normanno, barocco e neoclassico. Qui trovate anche il simbolo della città: la maestosa Fontana dell’Elefante.

Recatevi ora a Castello Ursino. L’edificio, a pianta quadrata, è stato costruito nel XII secolo per Federico II di Svevia, ed è stato prima sede del parlamento e poi dimora dei Sovrani di Sicilia della dinastia aragonese. Oggi invece ospita il museo civico di Catania, dove sono presenti varie sezioni archeologiche e circa 8040 opere d’arte.

La prossima tappa è il teatro romano di Catania. L’edificio è in pietra lavica, risale all’età romana e presenta diverse fasi costruttive, con la prima risalente al I secolo d.C.

Ora percorrete la Via Etnea, la strada principale del centro storico di Catania, che divide in due la città. Ammirate gli edifici, ora di pietra lavica nera, ora in pietra bianca, e i loro stili: dal barocco all’Ottocentesco, per passare al liberty e arrivare al contemporaneo.

Giorno 2: L’Etna

Vi consigliamo di dedicare il secondo giorno a un’escursione sull’Etna. Perdetevi tra i suoi crateri recenti e antichi e il suo suolo lunare mentre vi incamminate in trekking a 3000 metri di altezza; nel frattempo una guida vi accompagnerà illustrandovi la storia secolare del vulcano più grande d’Europa e delle sue eruzioni.

Giorno 3:  Acireale e Giarre

Iniziamo dal Duomo, nella piazza principale della città di Acireale: Piazza Acireale. L’edificio, costruito nel XVI secolo, è dedicato all’Annunziata. Qui si trovano altre due chiese: la cappella di Santa Venera e la Basilica dei Santi Pietro e Paolo. La cappella, dedicata alla patrona della città, è in pietra bianca di Siracusa e conserva diversi affreschi seicenteschi, un urna reliquiario e il busto della Santa. Invece la Basilica, del Seicento, presenta splendidi affreschi del XVII secolo sulle pareti del coro.

Dopo 15 minuti di camminata giungerete poi a Villa Belvedere, il giardino pubblico più grande di Acireale. Ideale per le passeggiate, è denominata così per il panorama mozzafiato visibile dal suo terrazzo principale. Al suo interno potrete apprezzare anche delle maestose statue in gesso raffiguranti illustri personaggi della città. Ora è il momento di Giarre, con Piazza Duomo e la villa San Francesco d’Assisi. La prima presenta strade in basolato lavico tipico di Giarre e ospita Palazzo Bonaventura, un edificio in stile barocco costruito nel 1927. Passeggiando nella villa San Francesco, invece, vi imbatterete in una splendida ed elegante fontana con all’interno una statua raffigurante il santo. 

 

Giorno 4: Taormina

L’itinerario termina con una mezza giornata a Taormina. Passeggiate all’interno della città e lasciatevi meravigliare dalle viuzze in ceramica colorata decorate da splendidi fiori: vi sentirete all’interno di un dipinto.

Partite da porta di Messina, una fortificazione araba che rappresenta l’accesso al centro storico della città. Poi proseguite verso piazza IX aprile. Costruita su di una pavimentazione a scacchi, offre una splendida vista sul mar Ionio, ed è a pochi minuti a piedi dalla Chiesa di San Giuseppe, una chiesa in stile barocco con il portone centrale in pietra bianca di Taormina.

Proseguite poi per il teatro antico. Ammirando la magnifica costruzione che ha come sfondo il mar Ionio e l’Etna, tornerete con cuore e mente all’epoca degli antichi greci.

Concluso questo itinerario, potrete prepararvi per il rientro.

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96 ore in Versilia

Giorno 1: Forte dei Marmi  

Iniziamo l’itinerario con mezza giornata a Forte dei Marmi, precisamente sul suo pontile, simbolo della città e della Versilia. Dopo aver ammirato la splendida statua intitolata Controvento, che rappresenta un nocchiere che naviga verso l’ignoto, passeggiate sul pontile, e soffermate lo sguardo sul mare, sulle alpi Apuane e sulle cave da cui si estrae il marmo.

Proseguite poi per la pineta dedicata a Falcone e Borsellino, dove potrete ammirare un pattìno, una tipica imbarcazione versiliese. Raggiungete poi Piazza Garibaldi. Qui è costruito l’edificio, raffigurato anche sullo stemma ufficiale di Forte dei Marmi, che dà il nome alla città: Forte Lorenese. Prendetevi un momento anche per visitare una delle spiagge color oro di Forte dei Marmi, la spiaggia di Ronchi. Qui potete rilassarvi immersi in una pineta secolare, su un litorale di sabbia fine bagnato da acque cristalline, oppure cavalcare le onde in windsurf e kitesurf.

Giorno 2: Viareggio e Massarosa

Il secondo giorno è dedicato principalmente a Viareggio. Qui perdetevi tra gli edifici in stile liberty della Passeggiata di Viareggio e le ville art déco del centro storico.

La prima tappa è il gran caffè Margherita: l’edificio, in stile tardo liberty, è uno dei simboli di Viareggio ed è stato frequentato da Puccini durante il suo soggiorno in città. Da non perdere poi il museo del Carnevale. Visitatelo accompagnati da una guida, e scoprite tutte le curiosità e la storia della spettacolare festa italiana che attrae ogni anno turisti da tutto il mondo.

Procedete poi in automobile verso Massarosa, una piccola cittadina della campagna versiliese. Qui Villa Baldini è un vero e proprio must. L’edificio è stato dimora della sorella di Napoleone, affaccia sul lago di Massaciuccoli e presenta attorno a sé un giardino all’italiana e una collina ricca di olivi. 

Giorno 3: Pietrasanta e Camaiore

Adesso è il momento di Pietrasanta, città del marmo e capoluogo storico della Versilia. È chiamata Piccola Atene perché è, ed è stata, la casa di numerosi artisti. Tra questi si annovera lo scultore colombiano Fernando Botero, che ha realizzato in città un’opera intitolata Il Guerriero. Dopo aver scattato alcune foto della scultura, incamminatevi verso il Duomo di San Martino. Questa cattedrale presenta due peculiarità: numerose colonne, tutte in stili diversi tra loro, e pennacchi con motivi geometrici intervallati da figure di animali e uomini. Soffermatevi anche sulla particolare scala del Duomo, di forma elicoidale.

Ora è il momento di Camaiore, uno dei borghi più celebri della Versilia. Qui procedete a piedi nel suo centro storico medioevale e visitate la Badia di San Pietro, un’abbazia fondata dai monaci benedettini, risalente al periodo longobardo. Non perdetevi il litorale dalla sabbia dorata simbolo del borgo: il lido di Camaiore. Qui, dove la sabbia è finissima, potrete fare lunghe passeggiate o pedalare in bicicletta sul lungomare, anche d’inverno. 

Giorno 4: Stazzema e Antro del Corchia

Per l’ultima mezza giornata vi suggeriamo una breve tappa a Stazzema e un’escursione di due ore all’Antro del Corchia. Stazzema è l’unico borgo interamente montano della Versilia, e purtroppo sede di un eccidio nazista avvenuto il 12 agosto 1944. Qui osservate i castelli fortificati di Farnocchia e Pomezzana e le imponenti montagne che avvolgono il borgo: rimarrete senza fiato. A circa mezz’ora di automobile si trova l’Antro del Corchia, una delle grotte più grandi del mondo. È possibile esplorarla accompagnati da una guida e scoprirne ogni angolo, tra un imponente canyon, stalattiti, stalagmiti, concrezioni (aggregati di minerali) e un lago fossile sotterraneo.

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4 giorni in Costiera Amalfitana

Giorno 1: Amalfi

Dopo il vostro arrivo in serata, trascorrerete la prima giornata ad Amalfi. Perdetevi tra i vicoli e le sue suggestive case color pastello mentre camminate verso il Duomo. La cattedrale, costituita da un’imponente scalinata, è in stile romanico arabo-normanno. All’interno troverete il Chiostro del Paradiso, casa di alcuni portici bianchi in stile arabeggiante.

È possibile ora organizzare un’escursione in barca alla grotta dello Smeraldo. Denominata così per il peculiare colore delle acque al suo interno, è un must visit della costiera. Adesso è il momento di una visita alla spiaggia di Santa Croce. Bagnata da acque cristalline, è perfetta per rilassarsi nel silenzio della bassa stagione. Partendo da qui potrete anche esplorare la Costiera a bordo di un’auto d’epoca. 

Giorno 2: Praiano

Proseguite ora verso Praiano, a metà strada tra Amalfi e Positano.  Come prima tappa esplorate cala della Gavitella, un minuscolo litorale raggiungibile dopo aver percorso 413 scalini. Qui rimarrete a bocca aperta ammirando gli splendidi colori del tramonto con vista su Capri.

Ora dirigetevi verso la Chiesa di San Gennaro. Unica nel suo genere perché le sue maioliche sono presenti sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Ora è il momento della spiaggia Le Praie, una delle più suggestive della Costiera Amalfitana. Qui potete godervi un momento di relax tra acque limpidissime, pareti di roccia a strapiombo sul mare e pini marittimi.

Giorno 3: Positano

La tappa obbligatoria del giorno è Positano, una meta unica che attrae viaggiatori da tutto il mondo. Camminando immersi nell’aroma di limone tra case color pastello che sembrano arrampicarsi sulle scogliere e vicoli adornati da fiori, vi sentirete in una cartolina.  Ora andate verso la Chiesa S. Maria Assunta, l’edificio più noto di Positano. Le sue peculiarità sono una maestosa cupola bizantina, i cherubini alati e le colonne d’oro con capitello ionico all’interno.

E ora un tuffo nel passato: in prossimità dell’edificio troviamo la piccola Pompei della Costiera Amalfitana, la Villa Romana di Positano. Posta a 11 metri di profondità, è stata scoperta solo recentemente. Diventate anche degli esperti di limoncello making o fate shopping per le botteghe artigianali di Positano. 

Camminate ora verso Spiaggia Grande, la spiaggia più estesa e conosciuta di Positano. Qui,  facendovi cullare dal silenzio e dalle onde del mare, potrete ammirare il paese da un punto panoramico. Aspettate che faccia buio e scattate foto mentre Positano è illuminata: conserverete questo ricordo per sempre.

Giorno 4: Sorrento, l’arte dell’intarsio locale e gli agrumeti tipici 

Per l’ultima mezza giornata vi consigliamo Sorrento. Qui è possibile organizzare un’esperienza per scoprire tre aspetti cardine di Sorrento: la storia, l’arte dell’intarsio locale gli agrumeti tipici di Sorrento e della Costiera Amalfitana. Una volta terminata la visita guidata, potrete organizzarvi per il rientro a casa. 

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Un fine settimana in Maremma

Giorno 1: Castiglione della Pescaia

Vi consigliamo di dedicare la prima mezza giornata al relax in una delle spiagge di Castiglione della Pescaia. Lasciatevi cullare dalla pace di uno dei suoi litorali in autunno, rotta solo dal suono delle onde del mare, mentre ammirate le acque cristalline davanti a voi e dimenticate ogni pensiero.

Giorno 2: Pitigliano o Monte Amiata

Per il secondo giorno vi consigliamo una breve visita a Pitigliano, il più celebre tra i borghi medievali della Maremma. Ne rimarrete colpiti ancora prima di passeggiare al suo interno: la cittadina si trova su una rupe di tufo e presenta un gruppo di edifici imponenti che sembrano un unico blocco di mattoni. Il borgo è soprannominato piccola Gerusalemme, perché è stato abitato da una popolosa comunità ebraica per diversi secoli e conserva ancora oggi un quartiere ebraico composto da splendidi vicoli e archi. Inoltre uno dei suoi piatti tipici è kosher. Ora potete dirigervi verso il Duomo, una chiesa in stile tardo-barocco  che presenta un portale in travertino. Proseguite poi verso Piazza della Repubblica, dove si trovano l’acquedotto mediceo, un acquedotto completamente rivestito in tufo, il primo a essere costruito in Maremma, e la splendida fontana delle Sette Cannelle.

Ora è il momento delle mura di Pitigliano. Realizzate nel Medioevo per volere degli Aldobrandeschi, presentano due porte urbiche: la porta di Sovana e la porta della Cittadella. Attraversandole potrete raggiungere delle terrazze panoramiche che affacciano sulla splendida rupe di Pitigliano.

Adesso potete proseguire verso il palazzo degli Orsi. Costruito nel XII secolo, è stato trasformato in una rocca dagli Aldobrandeschi e oggi ospita due musei ricchi di opere, composti rispettivamente da 18 e 6 sale.

In alternativa a Pitigliano vi proponiamo di provare un’escursione sul monte Amiata. Qui potrete incamminarvi verso diversi percorsi di trekking e ammirare meravigliosi paesaggi immersi nel foliage. Inoltre è possibile avvistare i daini, i cervi e la ricca fauna maremmana del parco faunistico del monte, o dedicarsi al birdwatching di alcune specie di uccelli come lo smeriglio, il falco cuculo e il nibbio reale.

Giorno 3: Roselle e Massa Marittima

Roselle, ex città-stato etrusca, ospita oggi un interessante sito archeologico. Dopo averlo visitato tra resti di edifici Romani ed Etruschi, raggiungete l’anfiteatro romano. La costruzione, di forma ellittica, è stata edificata nel I secolo d.C. con una tecnica in opera reticolata. Imperdibile poi il Timo di Moscona. L’imponente edificio etrusco-romano è una struttura muraria in pietra che domina sull’area archeologica di Roselle, e ospita sul lato est i resti di un’abitazione del XV secolo.

Per l’ultima tappa dell’itinerario abbiamo pensato a Massa Marittima, un piccolo borgo medievale dell’alta Maremma. Passeggiando per il centro storico potrete raggiungere Piazza Garibaldi, dove si trova la Cattedrale di San Cerbone. La chiesa, costruita tra l’XI e il XIII secolo, è in stile romanico pisano e senese. Accanto spicca il Palazzo della Fonte dell’Abbondanza, su cui è rappresentato un affresco intitolato “Albero della Fecondità”, che simboleggia un inno propiziatorio alla vita.

Potrete poi salire sulla torre del Candeliere e scoprire una splendida vista sulla campagna maremmana. Raggiungete poi il Palazzo Comunale, un imponente edificio composto da più costruzioni. La prima (a destra), del XIII secolo, è la torre del Bargello. La seconda (a sinistra) è una torre risalente al 1334, mentre il corpo centrale che le unisce è del XIV secolo, in stile gotico.

Infine, anche a Massa Marittima è imperdibile una passeggiata tra le mura medievali. Attraversatele passando dall’Arco senese e soffermatevi sulle due porte urbiche collocate in maniera parallela. Terminata l’ultima tappa, potete prepararvi per il rientro in serata.

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72 ore in Franciacorta

Giorno 1: Arrivo e spa

Raggiungete il lago d’Iseo e preparatevi a una prima mezza giornata di distensione in una spa dove dedicarsi esclusivamente alla cura di sé, secondo un metodo rigoroso fortemente radicato nei principi della medicina, in grado di riportare l’organismo alla massima forma psico-fisica. Non perdetevi anche una visita a una cantina con degustazione di Franciacorta.

Giorno 2: Una giornata di benessere

Trascorrete un’intera giornata di pieno relax all’interno della spa dell’hotel, seguendo programmi che hanno l’obiettivo di depurare, preparare, rivitalizzare e rigenerare l’organismo nella sua globalità. Concedetevi il piacere di un momento per la cura di voi stessi e affidatevi alle sapienti mani di un team di professionisti, che vi mostrerà come ritrovare la serenità e il tanto ricercato equilibrio psico-fisico liberando la mente da ogni pensiero e il corpo da ogni tensione. 

Giorno 3: Monte Isola

Prima di rientrare, dedicate una mezza giornata allo splendido lago d’Iseo: scoprite Monte Isola, l’isola abitata più grande dei laghi europei. Lasciatevi incantare dal suo scenario da cartolina, dove barche variopinte, strette viuzze e ripide scalinate, edifici in pietra e negozietti tipici si alternano a uliveti e boschi, fino al punto panoramico del Santuario della Madonna della Ceriola.

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Uno short break nel Chianti

Giorno 1: Mezza giornata a Greve in Chianti

Dopo il vostro arrivo in mattinata e una breve visita del borgo di Greve in Chianti, vi consigliamo di raggiungere in una delle sue tenute o cantine e dedicare la prima mezza giornata alla degustazione di vini di cui non dimenticherete mai il primo sorso. Inoltre potrete camminare per gli splendidi vigneti di Greve e scoprire tutta la storia e le curiosità su alcuni dei prodotti chiantigiani più famosi al mondo. 

Giorno 2: Castellina in Chianti, Gaiole e Radda

Il secondo giorno inizia con il piccolo borgo di Castellina in Chianti. Qui, incontrando gli edifici medioevali del centro storico, vi sentirete catapultati nel 1400.  Non perdetevi il lato nord della via delle Volte, dove le mura sono ancora intatte. Nel lato sud, andato distrutto, sorge la vostra prossima tappa: la Rocca di Castellina. La struttura attuale, costituita da diverse torri e un cassero merlato, risale al XV secolo e offre una meravigliosa vista sulla campagna chiantigiana. A breve distanza a piedi da qui si trova la Chiesa di San Salvatore, un edificio distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito in stile neoromanico. All’interno si trovano la statua lignea policroma di San Barnaba e la Madonna con il Bambino, un affresco di inizio Quattrocento realizzato dal Maestro di Signa.

Ora è il momento di Radda in Chianti, un borgo medioevale a 15 minuti di auto da Castellina che conserva alcune torri imponenti e tratti di mura medioevali della sua struttura difensiva originaria. Qui potrete visitare il Palazzo del Podestà, una costruzione del 1400 che fu quasi completamente distrutta durante la seconda guerra aragonese del 1478. All’esterno dell’edificio potrete notare i 51 stemmi dei Podestà che si sono susseguiti nel Chianti nel corso degli anni. Da non perdere all’esterno del borgo anche la ghiacciaia granducale, peculiare perché costruita a forma di tronco di cono e non piramidale. Poco distante da qui si trova Gaiole, l’unico borgo i cui edifici medioevali non esistono più a causa della mancanza di cinte murarie. Qui i must visit sono il centro del mercato del borgo (la piazza triangolare chiamata Piazza Ricasoli) e la Chiesa di Sigismondo, un edificio non terminato che risale al 1930.

Giorno 3: Castelnuovo Berardenga

Per l’ultima mezza giornata vi consigliamo Castelnuovo Berardenga, una vera e propria città castello. Attraversatela mentre ammirate i suoi edifici medioevali e camminate per gli scalini in pietra del vicolo dell’Arco, per poi proseguire verso la Chiesa dei Santi Giusto e Clemente. L’imponente edificio è in stile neoclassico e a croce greca. Poi passeggiate verso Villa Chigi Saracini. La struttura, costruita nel 1800, presenta un parco all’inglese e dei giardini all’italiana. Prima del rientro è anche possibile dedicarsi a delle escursioni in bici immersi nelle campagne chiantigiane, e scoprire il minuscolo borgo di San Giusmè.

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Un long weekend a Ischia

Giorno 1: Ischia, Ischia Ponte e il Castello Aragonese

Se arrivate di mattina, dedicate la prima mezza giornata alla scoperta del territorio, iniziando dal miglior borgo dell’isola: Ischia Ponte.

Cittadina teatro della Rivoluzione napoletana del 1799, conserva ancora oggi alcuni edifici simbolo dei contrasti di quel periodo: chiese, palazzi signorili di epoca barocca e residenze nobili che si intervallano con diverse case di pescatori. Proseguite verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, una chiesa monumentale in stile barocco e romano che presenta un elegante mosaico sulla facciata.

Raggiungete ora il castello che domina su Ischia Ponte: il Castello Aragonese. È il simbolo di Ischia per la sua splendida architettura e la sua posizione sulle acque blu del mar Tirreno.

Qui sono imperdibili la Casa del Sole e il Terrazzo degli Ulivi. La prima presenta diverse strutture architettoniche sovrapposte e ospita parte della rigogliosa flora del castello. Il Terrazzo degli Ulivi, invece, era il giardino del castello e offre una vista mozzafiato sull’arcipelago campano, il Vesuvio e le torri angioine. Se avete tempo visitate poi la spiaggia dei Pescatori. Questo litorale è perfetto per rilassarsi con una vista panoramica sul castello, le case colorate di Ischia, Procida e Vivara.

Giorno 2: Trattamenti, relax e benessere 

Vi consigliamo di trascorrere questa giornata nel più totale relax. A Ischia infatti potrete raggiungere la pace dei sensi, alleviare lo stress e rilassarvi tra spa, saune e massaggi riposanti, bagni termali e fanghi, percorsi aromaterapici e trattamenti in cui dimenticare ogni pensiero.

Giorno 3: Mezza giornata a Ischia

Prima del rientro vi consigliamo di riservare un’altra mezza giornata ad alcune zone imperdibili di Ischia. Partiamo da una breve passeggiata a borgo Sant’Angelo, un villaggio di pescatori che, per le casette colorate che lo compongono, somiglia a un dipinto. Proseguite poi lungo la costa est fino alla spiaggia di Cava Petrelle, famosa per le Fumarole, un fenomeno di vulcanismo con emanazione di vapore.

L’ultima tappa è il centro storico di Forio, una delle località più suggestive di Ischia. Qui è costruito l’imponente Torrione, costruzione per cui il borgo è soprannominato “città delle torri”.

Non perdete poi La chiesa del Soccorso, affacciata su acque cristalline e bianca come il gesso. 

Infine incamminatevi verso la Basilica di Santa Maria di Loreto, una chiesa in mura color pastello, con una splendida gradinata in pietra lavica, e il pavimento interno in mattonelle maiolicate. Una volta terminata la visita della Chiesa, potrete prepararvi per il rientro.

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