A spasso per la Dublino letteraria

A ogni angolo della città si respirano l’amore e il potere della parola, ma esistono alcuni luoghi in cui si ha davvero la sensazione di potersi immergere nella storia di un Paese che ha dovuto lottare a lungo per l’indipendenza dalla Gran Bretagna e dove il conflitto linguistico è stato anche uno dei temi principali di tutta la letteratura.

La Biblioteca del Trinity College

Fare una passeggiata tra gli scaffali della biblioteca del Trinity College significa ripercorrere i passi di alcuni tra gli intellettuali irlandesi più noti, ma anche addentrarsi sul set cinematografico di alcune scene di “Harry Potter”.  Si tratta della biblioteca più grande del Paese, con milioni e milioni di libri: venne costruita nel XVIII secolo, tra il 1712 e il 1732, e, a partire dal 1801, riceve una copia di ogni volume che viene pubblicato in Gran Bretagna e in Irlanda, alimentando così la colossale collezione. Oltre alla vastissima varietà di generi letterari e di libri di ogni epoca, nella biblioteca è custodito il “Book of Kells”, un manoscritto in latino dei quattro Vangeli riccamente decorato con miniature e illustrazioni della tradizione celtica, risalente all’incirca all’800 d.C.

Il mercato dei libri di Temple Bar

Ogni sabato nel quartiere di Temple Bar viene organizzato un mercatino di libri nuovi e usati, dove vengono venduti romanzi, libri d’arte, biografie rare e tanti altri tesori. Tutti gli appassionati di libri antichi, prime edizioni e librerie indipendenti troveranno qui la loro dimensione, circondati da un’atmosfera bohémienne non lontana da quelle dei bouquinistes del lungo Senna a Parigi.

MoLI – Museo della Letteratura Irlandese

Dal desiderio di mettere in mostra la collezione di opere e tesori di Joyce presenti alla National Library of Ireland in uno spazio privilegiato, presso la Newman House – dove lo scrittore stesso trascorreva le sue giornate quando era studente allo University College of Dublin (UCD) – è stato inaugurato nel settembre del 2019 il MoLI, il Museo della Letteratura Irlandese. L’acronimo stesso del museo rimanda a Joyce, in particolare a uno dei suoi personaggi più celebri, Molly Bloom, l’unica protagonista femminile dell’”Ulisse”, opera di cui è custodita qui la primissima copia.

Altri reperti interessanti includono interi quaderni di appunti scritti a mano dall’autore e curiose lettere, tra cui una indirizzata a W. B. Yeats; oltre a questi, una serie di installazioni audio e video focalizzate sullo scrittore, che rendono il tutto più interattivo, come uno spazio in continua evoluzione in grado di riflettere l’esperienza della letteratura sia sulla carta che nella vita reale. Il museo ospita anche mostre su altri autori di origine irlandese, sia del passato che contemporanei, con l’obiettivo di sottolineare l’influenza che Joyce ha avuto sui suoi successori, ma senza dimenticare le innovazioni che questi ultimi hanno portato alla letteratura nazionale.

The Winding Stair

The Winding Stair è una delle librerie più conosciute di tutta Dublino: custodisce opere letterarie contemporanee inglesi ed europee, ma anche classici della letteratura irlandese come i capolavori di Joyce e Yeats. La particolarità di questa libreria, tuttavia, è data dalla presenza di un ristorante al piano superiore, dove vengono proposti piatti tipici della tradizione irlandese abbinati a un’ampia lista di vini. Passate di qui per trovare l’ispirazione per la vostra prossima lettura chiedendo una mano al libraio, che sarà in grado di selezionare per voi i titoli più adatti per ricordare il vostro soggiorno in Irlanda.

I pub letterari

There’s poetry in a pint of Guinness. Così si legge sulle pareti di una sala del museo dedicato alla più celebre birra irlandese. E non potrebbe essere più vero: moltissime storie, infatti, sono state raccontate, inventate o ambientate davanti al bancone di un tradizionale pub, il luogo di ritrovo per eccellenza per la cultura anglosassone. Tra i pub letterari più famosi si trovano il Brazen Head –  il preferito di Jonathan Swift, autore de “I Viaggi di Gulliver” – il Davy Byrne’s – frequentato da Joyce e presente tra le avventure di Leopold Bloom narrate nell’”Ulisse” – il Palace Bar – un pub in stile previttoriano, quartier generale di Flann O’Brien, Brendan Behan e Patrick Kavanagh, ma anche di Robert M. Smyllie, editore dell’Irish Times che teneva qui caffè letterari tra gli anni Trenta e Quaranta – e il Toner’s – frequentato da W. B. Yeats e Bram Stoker, autore di “Dracula”.

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