Tra l’azzurro del mare cristallino dell’Argentario, il nero degli scogli di Talamone, il verde e l’ocra delle colline di Massa Marittima e il marrone del monte Amiata sullo sfondo rurale, la regione è governata da una natura estremamente selvaggia.
Non mancano però piccoli paesi pittoreschi: alcuni di questi possono vantare il classico charme alla Toscana, con le loro piazzette poco affollate, gli edifici in pietra ricoperti di coloratissimi gerani e i vicoli caratteristici – da esplorare in tutte le stagioni – mentre altri combinano questo stesso fascino tradizionale con elementi più legati all’arte, alla cultura e alla cucina locale.
Tra questi il borgo più noto è Pitigliano, soprannominato “la piccola Gerusalemme” perché ospitò a partire dal XVI secolo un’importante comunità ebraica: la cittadina attrae ancora oggi moltissimi visitatori grazie ai suoi splendidi panorami e alla sua particolarissima costruzione sulla sommità di una massiccia roccia tufacea che sorregge l’intero centro abitato, arrivando quasi a fondersi con l’aspetto delle abitazioni più antiche e a diventare un tutt’uno con il paese. L’origine del borgo risale però all’epoca etrusca, di cui sono ancora presenti importanti testimonianze storiche come le Vie Cave, antichissime vie di comunicazione e di difesa scavate a mano nella roccia, e le celebri necropoli.
Parte della cultura della regione si rifà a un passato bucolico, fatto di piccole cose e di un intimo contatto fra uomo e natura.
Ancora oggi i butteri maremmani cercano di custodire e di mantenere vive le usanze e i segreti del loro mestiere di pastori a cavallo, del loro abbigliamento – caratterizzato da pantaloni in fustagno, cosciali, giacche in velluto, cappelli neri e da un mantello di grandi dimensioni detto pastrano, con cui si riparano dalla pioggia – e della loro storia, che risale al periodo tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, quando erano gli unici a conoscere il segreto per muoversi e sopravvivere in un territorio selvaggio come la Maremma e a essere in grado di attraversare la sua natura impervia per condurre buoi e cavalli al pascolo.
I butteri possono essere considerati dei veri e propri cowboy italiani, che vivono ancora oggi come nel passato, preservando le loro antiche tradizioni di allevatori di buoi, vacche e cavalli maremmani, una tipologia di cavallo che nasce e cresce nella zona in completa libertà, ma attentamente sorvegliato dai butteri, risultando così più selvaggio e indomabile dei tradizionali cavalli da allevamento.
Fra gli animali che popolano il territorio della Maremma troviamo anche diverse specie di uccelli, che potrete ammirare facendo birdwatching nei parchi e nelle riserve naturali della regione. L’autunno, in particolare, è la stagione perfetta per osservare gli uccelli migratori, sia quelli di passaggio che quelli che vengono qui a svernare: tra questi il colombaccio, il tordo bottaccio, la beccaccia, lo scricciolo, il pettirosso e il fringuello.
Se tutti questi suoni e colori di pura natura non vi bastano, volgetevi verso il mare e lasciatevi sorprendere dalle sfumature infuocate dei tramonti maremmani. Quando il cielo è sereno e tira un po’ di vento potrete persino scorgere la sagoma dell’isola d’Elba all’orizzonte.